martedì 22 maggio 2007

Invito a teatro - sabato 26 maggio 2007

Fondazione Banca degli Occhi ed Eidon Centro di Formazione e Studi sono lieti di invitarVi allo spettacolo teatrale:


“Dire, Fare, Donare”
Una pièce teatrale per raccontare la donazione e il trapianto in Veneto.

Sabato 26 maggio 2007, alle ore 21.00
Centro Congressi "Papa A. Luciani" Via Forcellini 170/a - Padova

L’evento è il frutto di un progetto formativo ideato in collaborazione con il gruppo di Ricerca e Sviluppo sulla formazione di Eidon, costituito dal Centro Regionale Trapianti, da una rappresentanza dei Coordinamenti Locali Trapianti, da Fondazione Banca degli Occhi e da Eidon.

Il progetto formativo
ha utilizzato le tecniche teatrali come metodologia didattica e ha coinvolto, nella stesura del copione, nella messa in scena e nella recitazione, alcuni di Voi, operatori sanitari della nostra regione impegnati nell’attività di procurement di organi e tessuti.

Attraverso questo spettacolo vogliamo raccontare in modo piacevole e originale la vita quotidiana e i traguardi raggiunti dai Coordinamenti Locali per i Trapianti e da tutto il Sistema Regionale Trapianti del Veneto con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo sanitario sui temi della donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti.

È richiesta una conferma di partecipazione al n° 041.981099 entro giovedì 24 maggio.

L’invito è esteso ai vostri colleghi e ai vostri familiari.
Vi aspettiamo numerosi, non mancate!

1 commento:

Riccarda ha detto...

È una fortuna e un piacere poter dire io c’ero! Gran bel titolo Dire, fare, donare. Un titolo che prometteva di comunicare dedizione, impegno profondo e un agire concreto e generoso, ma che fa tornare in mente anche il famoso gioco dire, fare, baciare, lettera e testamento, ricordo che fa sorridere. E la promessa è stata mantenuta. Gran bella serata, significativa e profonda, molto commovente e al tempo stesso intelligentemente ironica. Un evento importante per il quale è doveroso ringraziare chi lo ha sostenuto, il Sistema Regionale Trapianti del Veneto, chi lo ha ideato, il Centro di Formazione e Studi Eidon e Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, e chi ha collaborato alla realizzazione curandone la sceneggiatura e la regia per metterlo in scena e donarlo agli spettatori, cioè Te.D.-Teatro d’Impresa®.

Per precisione dovrei dire gran bella giornata perché ho assistito anche alle prove generali conoscendo personalmente gli operatori dei Coordinamenti Locali per i Trapianti che si sono trasformati in bravi attori sul palco sotto la guida dei due FormAttori di Te.D. che hanno fatto sì che tutta la loro umanità, professionalità e simpatia venisse rappresentata al meglio in scena mentre interpretavano i loro vissuti, storie vere, alcune ironiche per sdrammatizzare dove possibile e rendere piacevole la serata, e altre invece molto dolorose per guardare in faccia la realtà e riflettere profondamente su quanto sia delicato, importante e difficile il loro lavoro. Ma il dolore, si sa, seppure incolmabile, nel contesto della donazione può assumere un senso. Quello di donare speranza di vita o di migliore qualità della vita ad altre persone. Insomma storie di bella sanità raccontate da persone positive.

Vivere le prove è stato molto piacevole e arricchente perché l’esperienza teatrale tira fuori emozioni intense da vivere, insicurezze da vincere, potenzialità da scoprire e sfruttare. Inoltre si capisce quanto lavoro e quanta fatica c’è dietro una rappresentazione teatrale anche quando tutto sembra essere già pronto e definitivo, quando il copione è ormai perfetto, quando le parti ormai si sono imparate. C’è la cura dei dettagli per rendere più incisive ed efficaci alcune battute o per movimentare una scena apparentemente perfetta sulla carta, ma troppo statica sul palco. Ci sono i capelli che coprono troppo il viso oppure c’è un’entrata in scena troppo veloce, ci sono le luci e l’audio, i tempi per coordinare i rumori di scena, le voci fuori campo e la musica, la scenografia e i costumi da cambiare in pochissimo tempo fra una scena e l’altra e... e bisogna scongiurare assolutamente attacchi di panico dell’ultimo momento per chi non è abituato ad esibirsi su un palcoscenico.

Vedere come l’impegno di tutti a dare il meglio di sé si alternava a momenti ironici per allentare la tensione e sdrammatizzare è stato interessante e coinvolgente. Veramente tutto da vivere insieme ai protagonisti di questo percorso formativo coronato con successo e soddisfazione dall’evento teatrale finale. Cinque scene per cinque attori che si sono cimentati alternandosi in ruoli ironici e molto drammatici stupendo loro stessi e chi non li conosceva in quella veste. Hanno dichiarato che non dimenticheranno mai l’esperienza fatta e anche negli spettatori il ricordo non svanirà.

Trovo che lo spettacolo, rappresentato per la prima volta davanti a un pubblico composto in gran parte da “addetti ai lavori” e loro familiari, possa essere un preziosissimo strumento sia per dare visibilità e riconoscimento al lavoro svolto dai Coordinamenti che per diffondere la cultura della donazione non solo nel mondo sanitario, ma anche per sensibilizzare tutti noi e sarebbe importante proporlo anche a persone esterne e a tutta la cittadinanza.

Concludo rinnovando complimenti e strette di mano ai cinque attori per la loro bravura in scena, ma soprattutto per il lavoro che svolgono ogni giorno nella loro vita. Dunque un grande ringraziamento anche a loro. Inizio con le attrici donne, rigorosamente in ordine alfabetico, Michela Coppola, Barbara Franzoi, Alessandra Romanini e Gabriella Tizian che sono state in assoluto le quattro attrici donne più brave in scena. Un riconoscimento particolare all’unico attore uomo, Davide Lovato, che mi ha chiesto scherzosamente di scrivere che era stato lui il più bravo in scena. Confermo quindi doverosamente che è stato in assoluto l’attore uomo più bravo in scena!

Grazie.

Riccarda Patelli Linari